Possedere un piccolo spazio esterno è impagabile per ogni abitazione. Che si tratti di una sontuosa terrazza, di un intimo balcone o di un prato davanti a casa, quello che conta è avere uno spazio confortevole all’aperto dove immaginare di essere altrove, girare il mondo restando distesi al sole o comodamente avvolti da una seduta, è un orizzonte sempre aperto che ti fa staccare dalla velocità frenetica del quotidiano.
Ma la linea TotalLiving non è solo questo.
È eleganza senza tempo per il tuo soggiorno, Metallum rende ogni tuo spazio un isola di comfort, per dare valore a tutti i tuoi momenti di convivialità. Sappiamo vestire la tua casa con estetica ed etica, con bellezza e semplicità contemporaneamente. La nostra è una inedita necessità progettuale di migliorare i tuoi luoghi dell’abitare. Scegli tra tutti i nostri prodotti quello che più ti accarezza.
Se poi la tua esigenza è quella di arredare il tuo negozio, ristorante o bar, abbiamo preevisto anche una sezione per lo spazio commerciale.
La tua attività è un luogo in cui i tuoi clienti entrano volendo essere stupiti ed accolti, in uno stato emotivo esposto, nulla dovrebbe limitarli nei movimenti, tutto dovrebbe essere intuitivo, i nostri arredi hanno questo obiettivo, possono essere posizionati senza problemi sapendosi rendendosi invisibili qualora necessario.
Dopo lo stop estivo, riprendiamo il nostro impegno lavorativo con la giusta carica.
Il nostro rientro coincide con il tanto atteso evento relativo al design, Milano infatti si prepara a ospitare nuovamente il design in città: dal 5 al 10 settembre 2021 si tiene finalmente il “Supersalone“, edizione speciale del Salone del Mobile dopo le cancellazioni dovute alla pandemia, la città si rinnova e si arricchisce degli eventi della Design Week.
L’evento, che per questo anno sarà curato da Stefano Boeri, riporta in città la celebre manifestazione dedicata al design e all’arredamento, in attesa del 60esimo anniversario del Salone del Mobile da celebrare nel 2022. Per noi è un’importante riflessione, per carpire le nuove tendenze, arricchirci di input di tendenza che saranno nuovo ossigeno per le nostre linee di arredo.
Mentre i dati ufficiali riportano un calo significativo delle partecipazioni e un diffuso scetticismo da parte delle aziende, un pò per gli alti costi da dover sostenere per l’affitto degli spazi, insostenibili dopo i difficoltosi mesi di pandemia con il conseguente calo di fatturato, il Supersalone è pronto ad aprire le sue porte con 423 espositori: all’inaugurazione è prevista la presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
Il “Fuorisalone” presso il bellissimo quartiere di Brera, rinominato Brera Design District, con i suoi eventi ci arricchirà e ci investirà di nuove mode, la voglia di design è forte e noi vorremmo veicolare questo importante messaggio attraverso i nostri arredi.
Nonostante le regole dettate dall’attuale situazione sanitaria infatti, sono moltissimi gli eventi al Fuorisalone 2021, a testimonianza della volontà di riprendere la normalità, ma anche dell’esigenza di continuare a fare rete all’interno del mondo del design.
Ecco quindi che le location da visitare sono così tante che non è facile orientarsi tra zone, distretti, showroom, mostre e installazioni. Noi proporremo una selezione di novità attraverso i nostri canali social media, preview e reportage giorno dopo giorno, per offrire un racconto su quello che saranno i cambiamenti di tendenza ed i nuovi prodotti.
Metallia, il concept rivoluzionario in arredo metallo prodotta da Metallum.
Intervista all’architetto creatore di Metallia.
Incontrare l’architetto Daniele Menichini vuole dire ridisegnare il ruolo dell’architettura, come fosse un orizzonte da bucare attraversandolo.
Fin dall’inizio della sua attività come studio di progettazione ha provato ad anticipare il futuro in funzione della salvaguardia dell’ambiente.
Due sono le sfide importanti a cui dedica praticamente il suo tempo: la questione ambientale e la redistribuzione degli spazi, perché il mondo urbano che è cresciuto esponenzialmente, ha aumentato il disagio mentale.
Sin dagli inizi dell’attività nel 1996 lo stile progettuale si è subito contraddistinto per la contemporaneità delle linee, l’emozionalità e la multisensorialità. In effetti cosa c’è di più semplice di una regolare forma geometrica per gestire lo spazio?
Questo è il presupposto con cui il concept di Metallia è stato affrontato dall’architetto Menichini per Metallum Archidesign, azienda di Roma specializzata nella lavorazione dei metalli sin dagli anni 70.
Una geometria che si sviluppa modularmente dal quadrato al rettangolo con una progressione che riesce a scandire lo spazio; un sistema flessibile e modulare caratterizzato da una cornice sottilissima in metallo Cor-Ten ed il cui riempimento lascia spazio all’utilizzo di elementi trasparenti, satinati, opachi, naturali e fotocatalitici che possono essere composti a seconda della personale creatività.
La semplicità è la forza della linea Metallia; la totale mancanza di sovrapposizione di dettagli concettuali, la pulizia e l’essenzialità sono le peculiarità, una dinamica di progettazione che catturando le forme all’infinito si mescolano dando vita a nuovi elementi.
Duttilità dall’aspetto moderno, Daniele ha pensato ad una componibilità infinita che genera un elemento mai del tutto finito.
METALLIA dà la possibilità di essere sempre arricchita, invita le menti a giochi di forme.
prototipo sgabello alto
prototipo sgabello alto
prototipo sgabello alto
Ma vediamo cosa ha da dirci il suo ideatore?
Nel progettare questa linea post-pandemia ti sei sentito più che mai cittadino del cosmo? Il cosmo a pensarci bene non esisterebbe se ci fosse stata una perfezione assoluta. È nato da un minuscolo difetto, da un’anomalia, è così anche in architettura ed i progetti?
Con il cosmo ed il caos ho sempre avuto una speciale attrazione ed affinità; per questo sono sempre stato attendo alla ricerca delle soluzioni di progetto che abbiano il minor impatto sul mondo e quindi sul cosmo.
Quando parliamo di difetti e anomalia legati all’Architettura direi che è quasi normale perché ogni cosa che riguarda la creatività lo è; se tutto seguisse delle regole precise non sarebbe più Architettura ma edilizia ed allora non avrebbe il mio interesse, anche la sezione aurea che era apparentemente perfetta aveva i suo lati anomali. Certo questo non significa che in Architettura tutto è permesso o che tutto sia giustificato dalla smisurata creatività e per questo ogni progettista a le sue regole che diventano il suo stile, il suo carattere, il suo tratto distintivo.
La priorità nella progettazione dell’arredo di hotel è far sentire il cliente a casa oppure dovrebbe dare la sensazione più del viaggiare? Come hai concepito Metallia?
Ci sono varie scuole di pensiero sui luoghi dell’ospitalità, quella che pensa che tutto debba essere una esperienza emozionale e quella che pensa che si debba guardare alla domesticità dello spazio per sentirsi come a casa; nel mio percorso di confronto con i progetti per l’hotel sono partito dalla prima linea di pensiero per poi rapidamente passare alla seconda pensando che la prima sia solo pura espressione egoistica dell’Architetto e che la seconda sia invece più altruistica e coinvolga anche il committente ovvero più vicina al concetto di sostenibilità che comprende anche equità ed incisività. Come Metallia si infila in tutto questo ragionamento? L’idea è stata quella di ricorrere ad un linguaggio semplice, geometrico, flessibile che si avvicinasse più alla domesticità degli ambienti ma che allo stesso tempo fosse fatta di materiali dal linguaggio forte, deciso ed innovativo; una combinazione che consentirà ad ogni albergatore di configurare il proprio spazio attraverso la composizione di moduli. Quanto al rapporto con il viaggio io sono dell’avviso che questo si sviluppi fuori dalle mura dell’albergo e quindi quella deve essere l’esperienza da fare, mentre in hotel si dovrà essere in uno spazio geometrico e neutro.
Quando hai ultimato un progetto senti la necessità di semplificarlo e comunque pulire qualcosa che potrebbe risultare un eccesso? Come hai pensato a Metallia?
Per ogni progetto si parte da un foglio bianco ed una matita che è guidata da un pensiero che all’inizio disegna qualunque cosa e che si carica man mano che la riflessione si sviluppa, dentro questi schizzi fatti di getto nel momento in cui la creatività arriva ci sta già l’idea che poi alla fine verrà scelta attraverso un percorso di ripulitura e semplificazione. Metallia, come gli altri miei progetti, è stata pensata esattamente così, partita da una forma carica, complessa e difficile anche da digerire e poi si è trasformata in una serie di moduli molto più semplici che hanno una progressione lineare e che hanno spostato la complicazione nel dettaglio di ciascun modulo e nella varietà di combinazioni di materiali ed assemblaggi che si potranno avere a disposizione. L’oggetto finale che ne deriverà sarà più o meno complesso e carico in relazione all’intervento creativo che ogni utente finale vorrà fare; un po’ come succede con i pezzetti dei lego i cui stessi moduli base si usano per costruire una casa in miniatura o un astronave.
Chi viaggia non sogna di vedere nuovi luoghi ma anche aprire il pensiero a nuove esperienze. Che cosa hai riportato di questi desideri nel progettare Metallia?
Il mio rapporto con il viaggio ed il sogno sono radicali, dico sempre che alla base ci sono il mio concepimento in Tunisia, la mia nascita in Svizzera e poi l’opportunità di vivere per diversi mesi in varie parti del bacino del mediterraneo; questo ha fatto di me non solo un cittadino del cosmo ma anche un cittadino del nostro mondo; questo percorso mi ha insegnato la contaminazione di culture, sapori, colori, profumi e mille altre cose e credo quindi che nel pensare Metallia questa contaminazione sia un elemento forte e che si esalta attraverso l’uso di materiali diversi.
Che cosa ti ha incantato e sorpreso di quest’avventura, davanti ad un foglio bianco con scritto solo Metallia?
Come ho detto prima, si parte sempre da un foglio bianco, completamente bianco e quindi all’inizio il fatto che ci fosse scritto Metallia è stato difficoltoso perché ha rallentato il processo creativo forse anche complice l’aver iniziato questa avventura proprio nel momento in cui ci siamo trovati nel lockdown ed in cui c’erano altre mille esperienze da fare e da scoprire, quindi ad un certo punto Metallia scritto sul foglio è stato il primo segno da cui partire ed era la severità ed il rigore e da qui è partita la sinterizzazione del processo creativo.
Come hai fatto coincidere il desiderio di un mondo sano con questo progetto?
In ogni progetto io tiro sempre la giacchetta alla sostenibilità e lei ci deve entrare a tutti i costi e quindi in ogni progetto si guardano i processi produttivi delle aziende per cui si lavora ed i materiali che si devono utilizzare per ricondurli a materiali che nel loro ciclo di vita siano riciclati e riciclabili. Il metallo è allo stesso tempo un materiale proveniente da un percorso di riciclo e che entra in un percorso di riciclo ed è quindi perfetto ed in questa collezione è stato abbinato ad altri materiali che hanno sia componenti naturali che artificiali e che possono generare poi prodotti nuovi alla fine del loro utilizzo. Questi principi di economia circolare e di basso impatto ambientale si combinano perfettamente con l’eco-responsabilità del nostro modo di progettare e quindi con un mondo da curare più che sano oserei dire.
Il gusto è un concetto che si evolve, cambia e si trasforma, come vivi questo cambiamento? Come lo hai considerato per questa linea?
Quando si parla di gusto si parla di un concetto del tutto soggettivo e quindi è chiaro sin dall’inizio che non si può soddisfare ogni gusto e non si può avere sempre lo stesso gusto, questa è la trasformazione che ognuno di noi vive nel suo lavoro e per questo bisogna cercare di lavorare nel modo più semplice possibile non lasciandosi influenzare. La linea Metallica cerca di rendersi semplice e flessibile per rispondere a gusti differenti che guardano sia alla contemporaneità che anche un po’ al retrò, ognuno saprà cogliere l’aspetto più vicino al proprio gusto osservandola e poi scegliendola.
Michela Marzano, filosofa e saggista ci dice:
“Non si è mai abbastanza ricchi né abbastanza soddisfatti. Anche chi ha il meglio che si possa desiderare, in realtà ha tutto tranne quella cosa lì, proprio quella…”
È così?
Ognuno guarda sempre verso l’alto e poco verso il basso, avanti piuttosto che indietro e questo proprio perché appena abbiamo soddisfatto una voglia ne cerchiamo subito un’altra da soddisfare. Il design e l’Architettura hanno sempre lavorato proprio su questi aspetti, provare attraverso la loro evoluzione sia a rispondere a bisogni della contemporaneità che a crearne di futuri ai quali provare a rispondere con un certo anticipo. Per ogni progetto la mia sfida è questa, provare a creare quella cosa che mancava al mio committente, ma non soddisfarla completamente perché altrimenti dopo non avrebbe più desiderato altro da me.